Pubertà e adolescenti – 2.Crescita positiva

Perché l’abuso di sostanze nell'adolescente
L’abuso di sostanze da parte degli adolescenti è un problema sempre più emergente nelle società mondo occidentale ed i consumi di tabacco, alcool e marijuana risultano essere ai primi posti nella popolazione dei ragazzi di età compresa tra i 13-18 anni (Latimer).
Molteplici sono i fattori di rischio associati con l’abuso di sostanze da parte dei giovani adolescenti ed i più frequenti vanno ricercati nella comunità (es. percezione della facilità/difficoltà a reperire la sostanza), nella famiglia di appartenenza (scarsa presenza dei genitori, storia d’abuso di sostanze da parte di uno o entrambi i genitori), nei rapporti con i coetanei e nella personalità del singolo individuo (es. comportamento antisociale) (Latimer). Tuttavia, nella maggior parte dei casi il ricorso all’abuso di sostanze, soprattutto stupefacenti, è legato al desiderio dei giovani di aumentare le risposte e le performances sessuali; l’adolescente ha un naturale interesse per la sessualità ma manca, tuttavia, di esperienze sessuali pertanto è attratto da tutti i rimedi che potenziano l’attività sessuale o aiutano a superare l’inibizione (Pacheco Palha). Meno frequente tra i giovani adolescenti, ma comunque descritto, è invece il ricorso a sostanze d’abuso per migliorare le performances sportive quali steroidi anabolizzanti (Rogol).
L’utilizzo di tutte queste sostanze, tuttavia, è stato associato ad alterazioni del benessere sessuale e riproduttivo maschile: infatti, lo stato di disinibizione sessuale e di alterazione dello stato di coscienza che creano gli stupefacenti espone i ragazzi a comportamenti sessuali a rischio che favoriscono la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse (MST), compreso l’HIV (Pacheco Palha). Inoltre, l’assunzione cronica altera gli equilibri endocrini favorendo, a lungo andare la comparsa di disturbi sessuali e della fertilità (Fronczak).
Tabacco
È tra le sostanze in assoluto più utilizzate dai giovani: quasi il 50% degli adolescenti ne ha fatto uso ed il 20% dei ragazzi ne fa uso corrente (Latimer). Oltre ai problemi di erezione dovuti all’effetto diretto di vasocostrizione della nicotina e all’effetto negativo sulla funzione endoteliale (Natali), il fumo cronico causa riduzione della concentrazione degli spermatozoi (Vine) in quanto altera la funzione del testicolo sia compromettendo l’apporto di ossigeno, sia attraverso l’effetto tossico del Cadmio e degli idrocarburi policiclici aromatici che si sviluppano durante la combustione (Sharpe).
Alcool
Il consumo di bevande alcooliche è molto diffuso tra i giovani specie nel contesto di feste, discoteche ecc; inoltre, l’inizio di assunzione di alcoolici tra i giovani coincide spesso con l’inizio dei rapporti sessuali. Circa il 25% dei giovani diciottenni afferma di aver consumato più di 5 drink nel corso delle due settimane precedenti l’intervista (Latimer). Mentre dosi moderate di alcool favoriscono la disinibizione rendendo più proni all’attività sessuale, dosi più elevate possono alterare la risposta sessuale accelerando il catabolismo epatico del testosterone, favorendo la sua conversione ad estradiolo (Lieber) e inibendo l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Attraverso gli stessi meccanismi, il consumo cronico di alcool produce effetti negativi sulla produzione di spermatozoi (Muthusami)
Marijuana
La marijuana è tra le sostanze illecite la più utilizzata dagli adolescenti: il 33% dei ragazzi tra i 16 ed i 18 anni riferisce di averne fatto uso nei 12 mesi precedenti l’intervista (Latimer). Anche in questo caso, l’inizio del consumo è molto legato all’inizio dell’attività sessuale: l’assunzione di marijuana provoca disinibizione ma altera la percezione spazio-temporale favorendo comportamenti sessuali a rischio quali promiscuità sessuale, mancato utilizzo del profilattico che espongono a rischio di MST e gravidanze indesiderate (Pacheco Palha). Il consumo cronico di marijuana inibisce l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo determinando una riduzione dei livelli di LH e testosterone (Vescovi); un terzo circa dei consumatori cronici di marijuana ha una bassa conta di spermatozoi (Kolodny). Vi sarebbe, inoltre, un effetto negativo diretto della marijuana sulla motilità degli spermatozoi (Rossato).
Anfetamine ed Ectasy
Sono le “party drugs” più utilizzate nel contesto di raves, feste ecc. in quanto facilitano la socializzazione, inducono disinibizione sessuale ed incrementano il senso di benessere e di energia fisica (Latimer); circa il 5% degli adolescenti dichiara di averne fatto o farne uso corrente (Latimer). L’utilizzo di queste sostanze è stato fortemente associato a comportamenti sessuali non sicuri e gli utilizzatori di anfetamine sono ad altissimo rischio di infezione da HIV ed altre MST (Fisher). Prove dirette di un effetto negativo delle anfetamine sulla fertilità umana mancano, ma nei modelli animali sono stati dimostrati sia un’inibizione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi (Dickerson) sia un effetto favorente l’apoptosi delle cellule germinali testicolari (Yamamoto).
Cocaina
È utilizzata da meno del 5% dei giovani adolescenti (Latimer). A causa del suo effetto dopaminergico aumenta la sensazione di piacere ma inibisce l’orgasmo. L’utilizzo cronico si associa a disfunzione erettile e calo della libido (Pacheco Palha). Studi diretti di effetto sulla fertilità maschile mancano: tuttavia è stata osservata una prevalenza maggiore di oligospermia nei maschi infertili che avevano fatto uso di cocaina nei due anni precedenti rispetto a maschi infertili di controllo e di pari età (Bracken). Nei modelli animali sono state dimostrate una riduzione dei tassi di gravidanza (George) ed una degenerazione delle cellule germinali testicolari (Rodriguez) negli animali esposti.
Eroina
L’abuso di eroina tra i giovani adolescenti è molto raro (<1%) (Latimer). Il suo utilizzo cronico ha un impatto negativo sulla sessualità e sulla fertilità legato all’inibizione sull’asse ipotalamo-ipofisi.testicolo con soppressione dei livelli di LH e di testosterone totale e libero, effetto questo dovuto alla stimolazione della sintesi di SHBG, la globulina epatica che lega il testosterone circolante (Fronczak).
Steroidi anabolizzanti
Il tasso annuo di prevalenza dell’utilizzo degli steroidi anabolizzanti tra i giovani adolescenti si è progressivamente ridotto dal 2000 ad oggi a circa l’1% (Johnston). In ogni caso, nel corso della vita si ritiene che il 3-4% dei ragazzi possa far uso di queste sostanze per migliorare il proprio aspetto fisico o le proprie performances atletiche professionali o amatoriali (Fronczak). Si stima che gli utilizzatori di steroidi anabolizzanti usualmente arrivino ad assumere quantità 50-100 volte maggiori rispetto alle fisiologiche quantità di testosterone prodotte dal testicolo (Parkinson). Questi livelli sovrafisiologici di steroidi esogeni blocca l’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo con riduzione delle gonadotropine che può portare fino alla totale assenza di spermatozoi nell’eiaculato (azoospermia) ed atrofia testicolare. Alla sospensione dell’assunzione usualmente la spermatogenesi riprende in 4-6 mesi (Liu) anche se la ripresa può richiedere tempi più lunghi (fino a 3 anni) e non è sempre garantita.
Inibitori delle fosfodiesterasi tipo 5 (PDE5-I)
Negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni circa l’utilizzo di PDE5-I (Viagra, Cialis, Levita) da parte di giovani senza problemi di erezione per il puro scopo ricreazionale di aumentare le proprie performaces sessuali. Lo studio più recente, effettuato su un campione di 400 giovani maschi (18-30aa) senza disfunzione erettile reclutati in aree pubbliche (scuole, università, palestre), ha messo in evidenza che il 21.5% degli intervistati ha utilizzato un PDE5-I ed il 73% degli utilizzatori ha ammesso di aver fatto ricorso al farmaco più di una volta. I motivi dell’assunzione più frequentemente dichiarati dai ragazzi sono la prevenzione del fallimento/controllo della situazione (38%), il potenziamento dell’atto sessuale (34.5%) o la semplice curiosità (27.5%). Tuttavia, il dato più preoccupante è che nel 50% dei casi il PDE5-I veniva assunto insieme ad alcool o droghe (marijuana, ectasy, anfetamina) creando, innanzitutto, problemi di interazione farmacologia con altre sostanze (marijuana) che possono ritardare il catabolismo del PDE5-I rendendolo più attivo. Inoltre, la duplice assunzione può promuovere comportamenti sessuali non sicuri che espongono i giovani a rischio di gravidanze indesiderate e soprattutto di MST (Fisher) in quanto il PDE5-I fa aumentare la durata dell’erezione incrementando il flusso di sangue in arrivo al pene e rendendo quindi la mucosa dell’organo più suscettibile ad un’infezione se il partner sessuale è infetto.

Bibliografia
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